Giovedì 25 gennaio alle 20.30 alla Biblioteca comunale di Silea Livio Vianello leggerà il breve e intenso racconto di Zvi Kolitz, “Yossl Rakover si rivolge a Dio”. Un appuntamento per celebrare il Giorno della Memoria, ma anche per riflettere sui conflitti in atto e sulle drammatiche conseguenze.
Silea, 22.01.2024. L’Amministrazione Comunale di Silea e la Biblioteca, in occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria (sabato 27 gennaio), promuove e organizza una serata di riflessione e unione giovedì 25 gennaio alle 20.45 in Biblioteca: dalla voce di Livio Vianello, lettore professionista, si potrà ascoltare il breve e intenso racconto di Zvi Kolitz, “Yossl Rakover si rivolge a Dio”.
Il Giorno della Memoria è stato istituito in ricordo del giorno in cui le truppe dell'Armata Rossa nel 1945 liberarono il campo di concentramento di Auschwitz sancendo la fine dell'Olocausto; viene celebrato in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti e quest’anno ricordarlo assume un ulteriore importante significato.
“Come ha più volte detto Papa Francesco, “siamo in presenza di una terza guerra mondiale a pezzi”. – interviene l’assessore all’istruzione e alla cultura del Comune di Silea Angela Trevisin – È evidente, perciò, che non sia possibile riflettere oggi sul significato del “Giorno della Memoria” senza soffermarsi anche sui conflitti in corso e sulle loro drammatiche conseguenze: il racconto di Zvi Kolitz ci aiuta in questo perché la breve e fiera apostrofe a Dio di Yossl Rakover è diventata un simbolo, il lascito testamentario di chi si rivolta contro ogni iniquità”.
“È sempre un’emozione ritornare al testo di Zvi Kolitz, - commenta Livio Vianello - un testo potente che riflette, al di là dei fatti narrati, lo smarrimento degli uomini di fronte alle grandi tragedie della storia. In alcuni frangenti gli uomini, soprattutto i credenti, possono chiedere conto a Dio del dolore che viene loro inflitto. È un testo all’apparenza lineare ma complesso nel delineare il turbine di riflessioni ed emozioni degli uomini di fronte a drammi più grandi di loro. Ogni volta che lo leggo ad alta voce non riesco a non mettermi in sintonia con le tragedie contemporanee che vedono protagonisti donne e uomini in diversi contesti del pianeta. La grande letteratura ha la capacità di attraversare il tempo per farsi messaggio universale”.
Il racconto di Zvi Kolitz, “Yossl Rakover si rivolge a Dio”, è ambientato a Varsavia il 28 aprile 1943. La voce narrante è quella di un combattente del ghetto, ormai privo di munizioni e armato solo di un paio di bottiglie piene di benzina. In questa situazione disperata, il suo pensiero e la sua preghiera si rivolgono a Dio, che sembra aver abbandonato Israele. Eppure, il protagonista Yossl Rakover proclama che non cesserà di essere ebreo e non abbandonerà la fede dei suoi Padri. Se di fronte alla barbarie tanti reagiscono rinnegando il loro credo, Yossl Rakover indica una possibilità diversa, personale, come può essere qualunque forma di resistenza di fronte all’inesprimibile e all’inumano.
Per la sua straordinaria potenza espressiva, il racconto fu a lungo considerato una testimonianza autentica, effettivamente scritta durante l’insurrezione del ghetto di Varsavia; in realtà, fu composto nel 1946. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.